giovedì 24 marzo 2011

Con la Cultura. Contro i Barbari; la beffa del reintegro del FUS attraverso l'aumento dei carburanti





















Lo scorso mercoledì 23 marzo, ballerini, coreografi, compagnie, operatori, insegnanti, maestranze, tecnici e pubblico della danza hanno manifestato a Piazza Montecitorio contro i taglia alla Cultura e al Fondo Unico per lo Spettacolo operati dal Governo. Secondo il comunicato di Federdanza Agis, il mondo della danza vive da anni al limite della sopravvivenza e non c'è più nulla da tagliare nel mondo dello spettacolo. Il Cdm ha successivamente stabilito il ripristino del Fondo unico per lo spettacolo, che nel 2011 ammonterà a 428 milioni di euro, reintegrando circa 150 milioni.

Che sia Il crollo di Pompei o il crollo psicologico dell'ex ministro Bondi, ma forse ancora di più il crollo di Berlusconi nei sondaggi, qualcosa sta portando questo Governo a dar la parvenza di rivedere le proprie scelte in materia di Cultura, scelte che, se considerate insieme alla situazione drammatica in cui versa il mondo universitario, senza fondi e in attesa dei decreti attuativi della riforma, si possono tranquillamente definire barbare. Ma dove sta il trucco?

Ecco lo specchietto per le allodole: oltre al reintegro del FUS viene anche eliminato l'aumento di 1 euro sul biglietto del cinema. Che meraviglia, si direbbe. Ma ecco il veleno: verrà introdotta una nuova accisa sui carburanti di uno o due centesimi.

Per sostenere il Teatro della Scala, insomma, il pieno costerà di più. Ecco qui. Reintegrano i fondi alla cultura, ma restano sempre dei barbari.

E' un'operazione che fa ricadere il sostegno di un bene pubblico, qual'è la cultura, sulle tasche dei cittadini più deboli, quelli che il pieno lo fanno per andare a guadagnare 1000 € al mese, e che rischia di provocare un aumento generalizzato dei prezzi. Subdolamente, si da fiato anche a quella volgare sensazione per cui la cultura non serve ed è quasi un peso. Peggio ancora, si rischia di creare un capro espiatorio della crisi. Non a caso il Codacons ha già annunciato il ricorso al Tar del Lazio. Normalmente, gli aumenti di carburante vengono prestabiliti a seguito delle calamità naturali. Si tratta forse di una calamità? I nostri amici che protestano di fronte a Montecitorio sono forse un terremoto? Evidentemente fanno paura. Inoltre non si tratta di un semplice servizio pubblico, ma di un bene comune, più che altro un patrimonio. La Costituzione si impegna a rimuovere le disuguaglianze sociali. E allora questo provvedimento, possiamo dirlo, va in direzione esattamente opposta, perchè scarica il peso effettivo del finanziamento di un bene pubblico sulle fasce più deboli, allontanandole ulteriormente dalla possibilità di fruirne. Di fronte a questo, mi permetto di ricordare il ridicolo tasso del 5% sullo scudo fiscale, sul quale si sta ingrassando un oligarchia di privilegiati che riciclano denaro sporco; mi permetto di ricordare i 15 miliardi spesi in cacciabombardieri nel 2009; mi permetto di ricordare il progetto da 6 miliardi di euro per il ponte sullo stretto; mi permetto di ricordare, più semplicemente, la storia italiana dei condoni e la lotta all'evasione e agli sprechi che non si è mai fatta.

Mi permetto di dire, infine, che una Repubblica che si impegna a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana [...]” si impegna anche affinchè un operaio possa avere la possibilità di andare a teatro, non di mandarlo a quel paese quando fa il pieno rimanendo trincerato nell'orizzonte unico dello spettacolo targato Mediaset-De Filippi. Per questo e per mille altri motivi è necessario liberare la nostra Italia da questi barbari.

Noi Giovani IDV siamo con tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo, perchè riteniamo che l'Arte, insieme alla Cultura, costituisca il patrimonio più importante del nostro Paese. Siamo convinti, inoltre, che le arti espressive siano a fondamento di una tradizione di studi alla base di discipline come l'educazione motoria, musicale e artistica, fondamentali scientificamente per il pieno sviluppo delle facoltà dell'individuo. L'Arte costituisce infine, insieme alla Cultura, il principale punto di riferimento si ciò che la Costituzione definisce “pieno sviluppo della persona umana”.

Rosario Coco
Resp. Naz. Scuola e Università Giovani IDV

martedì 22 marzo 2011

I Giovani e il caso Tranfaglia. Ripartire dalle idee

Ripropongo la mia nota sul caso Tranfaglia

La vicenda di Nicola Tranfaglia ha colto tutti noi giovani di sorpresa. Personalmente, nell'ambito della mia attività di Resp. Scuola e Università dei Giovani IDV, ho avuto l'onore di prendere parte in rappresentanza del Dip. Giovani all'organizzazione della Scuola di Formazione di Chianciano, un'idea del Professore che noi abbiamo portato avanti nell'interesse dei nostri giovani e in particolare di quei 200 ragazzi provenienti da tutta Italia che hanno vissuto la magnifica esperienza di vedere un partito politico impegnarsi per la loro formazione politico-culturale. Sono, e credo siamo tutti, profondamente costernati per una perdita del genere, perchè se la politica ha bisogno di cultura è vero anche il contrario, la cultura ha bisogno della politica per incidere sulla vita del Paese. Dopo un'attenta riflessione e dopo le tante telefonate e richieste di spiegazioni che mi sono arrivate, posso dire che all'origine di questa vicenda vi è una incomprensione di fondo protrattasi nel tempo, sulla quale non è dato entrare nel merito, che prescinde da singole frasi ed sms, ma che si pone anche al di là dell'interesse e dell'intuizione che il presidente Di Pietro ha sempre manifestato nei confronti del problema della formazione. Lo dimostra il grande entusiasmo con il quale accolse il successo di Chianciano, dalla prontezza con cui ha risposto pochi giorni fa alle domande degli studenti su Repubblica, grazie alla collaborazione con i giovani e al grande lavoro svolto in questi mesi da Letizia Bosco e Ilaria Persi dell'Area dip. Scuola, e infine dalla soddisfazione con la quale ha accolto ieri la grande manifestazione sulla programmazione musicale e sul FUS organizzata dall'Area dip. Musica e Danza di Matteo Segafreddo, che ha visto partecipare personaggi come Carla Fracci, il maestro Morricone e Nicola Piovani.
Quello che faremo come giovanile sarà proprio ripartire da tutto questo, dalle grandi risorse che i Giovani e il Dipartimento Cultura possiedono in termini di idee, entusiasmo e contenuti. Pertanto, l'impegno è di portare avanti il progetto della Scuola di Formazione Nazionale, portando almeno a 300 il numero dei partecipanti, proprio come disse il Presidente. Per fare questo, nel nostro piccolo, da giovani desiderosi di esprimersi ma sopratutto di formarsi e di imparare, cercheremo di stringere sempre di più le maglie della collaborazione e della sinergia con i nostri parlamentari impegnati nelle commissioni cultura e con tutti i componenti del Dipartimento Cultura, proseguendo un percorso che ci porti ad essere sempre più un crocevia fondamentale fra le idee dei Giovani e il Partito.

Rosario Coco
Resp. Nazionale Scuola e Università Giovani Italia dei Valori

domenica 20 marzo 2011

NOI TRADITORI? DICIAMO A GHEDDAFI CHE GLI ITALIANI SONO PER LA LIBERTA' DEI POPOLI! DA LUI E DA BERLUSCONI!
















In questa guerra che si sta scatenando contro Gheddafi, gli italiani sono effettivamente in mano di nessuno. L'Italia sta facendo la peggiore figura che si potesse fare sul piano internazionale, oltre al fatto che qualunque rischio ci possa essere, noi abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare per correrlo.
Gheddafi urla “ traditori” e minaccia ritorsioni su obiettivi civili e militari nel meditterraneo.
Ma la cosa più disarmante è che ha ragione. Perchè, guarda caso di fronte alla prima crisi internazionale seria che ci coinvolge direttamente, si sta manifestando improvvisamente tutta l'assurdità e il paradosso della politica internazionale di Berlusconi, che nei fatti va in una direzione diametralmente opposta a quella di tutti i Paesi occidentali.

Fino a qualche mese fa Gheddafi scorazzava per Roma con il suo tendone da circo, i suoi cavalli berberi, le sue amazzoni, le nostre fanciulle appositamente selezionate secondo il “90-60-90” per essere convertite all'islam (e quant'altro) e, cosa più allucinante, riceveva il baciamano di Silvio.

Allora è chiaro, ha proprio ragione, visto che adesso anche noi gli manderemo qualche missile e stiamo sostenendo l'attacco internazionale. Cos'è? improvvisamente ci rendiamo conto che eravamo alleati e amici fraterni di un dittatore criminale, oltre ogni necessità economica e logistica?

Io di dico che lo sapevamo già!
E allora diciamo a Gheddafi che è il suo amico Silvio ad averlo tradito e che gli italiani sono per la democrazia e per la libertà dei popoli da gente come loro!


Aderisci su Facebook!
http://www.facebook.com/pages/Noi-traditori-No-Silvio-ti-ha-tradito-te-lo-mandiamo-ora-a-Tripoli/171435142909371?sk=wall

venerdì 18 marzo 2011

Io domani a Piazza Navona


Domani a Piazza Navona!
Perchè non si tratta di una semplice battaglia referendaria, ma di una battaglia di civiltà.
Tutto il mondo stava rivedendo già da anni le politiche energetiche sul nucleare, ancora prima della tragedia giapponese. Adesso la Germania ordina la chiusura di 7 impianti nucleari, senza essere un Paese sismico. Ancor prima di Fukushima, vi erano mille ragioni per rifiutare il nucleare, compreso il nostro referendum di 24 anni fa. Ora il Governo tentenna e la Prestigiacomo in un fuori onda ne fa una mera questione di voti. Io e tutti quelli che domani saranno in piazza o sulla rete a seguirci (www.giovanidivalore.it), credo possiamo farne una questione di vita o se preferite di incoscienza. Quando si dice di essere per la vita...

Il referendum per l'Acqua Pubblica, in un Paese che è in mano ad una privatizzazione selvaggia, ha un significato che va anche oltre il merito della questione: difendere i beni comuni, quell'idea secondo la quale esiste un patrimonio pubblico che non può essere alienato, di cui l'acqua è sicuramente parte.

Il referendum sul legittimo impedimento, infine, ha il merito di chiarire un principio semplicissimo che sembra diventato qualcosa di orrendamente bolscevico, ma è invece a fondamento della Repubblica: la legge è uguale per tutti, senza aggiungere altro.

Per tanto, non importa l'appartenenza politica, essere in questo o in quell'altro comitato, questi referendum sono una speranza per il Paese intero, una speranza di futuro.
Per questo, domani, diamo vita ad una grande Piazza, a Roma e sul web. E' ora.



martedì 15 marzo 2011

Io voto fuori sede! firma la petizione!









L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro; tutti i cittadini sono uguali; lo studio è un diritto;
I ragazzi di iovotofuorisede.it hanno promosso una petizione che ha già dato importanti risultati a livello parlamentare e che ora prosegue per ottenere l'elaborazione di un ddl che consenta il voto fuori sede di studenti e lavoratori. Credo che rendere effettivo il diritto al voto di 600.000 tra studenti e lavoratori sia uno dei primi passi fondamentali per iniziare ad riaffermare la dignità, la priorità e l'importanza di due categorie sociali che ormai vengono quotidianamente considerate l'ultima ruota del carro.

Vi invito a firmare online e a diffondere l'iniziativa!
www.iovotofuorisede.it



Rosario Coco

domenica 13 marzo 2011

Programmazione musicale e FUS - Alcune proposte















Dopo il crollo di Pompei, il Colosseo viene fatto restaurare solo da imprese edili, senza calcolare minimamente i restauratori;

al FUS vengono congelati quasi 80 milioni di euro nell'arco di un mese; in terra leghista si iniziano a censurare i libri di Saviano.

L'Università viene regalata in mano alla grande azienda italiana privata con i conti in rosso.

In Italia spendiamo per le auto blu due volte l'intero stanziamento annuale per i beni culturali.

Tutti questi fenomeni sono collegati da un fattore molto semplice:l'incapacità e il totale disinteresse del Governo nel gestire la più grande ricchezza che abbiamo, la Cultura e l'Arte. Per questo, dopo il grande evento del 3 marzo sull'Università e la Ricerca, l'Italia dei Valori promuove “Programmazione Musicale e F.U.S. - Alcune proposte”, lunedì 21 marzo 2011 ore 15, Sala Conferenze ex Hotel Bologna, Roma, un dibattito al quale parteciperanno anche Carla Fracci, Ennio Morricone, Nicola Piovani. L'intento è quello di discutere quali misure e strategie possano risollevare le sorti del mondo dello spettacolo italiano, che costituisce parte integrante di un patrimonio patrimonio culturale da difendere in ogni sua forma ed espressione.

Diretta streaming su www.giovanidivalore.it

mercoledì 2 marzo 2011

Uno strano appello per il 12 marzo


In questo video su Repubblica, ragazzi pakistani giocano al Kamikaze.
Nel video c'è scritto che queste immagini possono urtare la sensibilità degli utenti.

Io direi, perchè mai?

Le colpe dei bambini sono sempre le ultime. I piccoli pakistani, in fondo, imitano degli eroi che hanno dato la vita per sfamare la famiglia e per andare in paradiso. Al Qaeda pesca in un oceano di fame e povertà.
Nel mentre, il nostro Premier, senza che ci sia il tondino rosso sullo schermo e con i bambini davanti alla TV magari tristi per qualche batosta a Scuola di quelle che ci vogliono, dice tranquillamente che
la scuola NON educa e quindi NON serve, che una precaria deve sposarsi con Piersilvio e che per andare a cena ad Arcore e magari catapultarsi in qualche poltrona basta praticamente essere belle e disponibili.

Anche quelle immagini urtano la mia sensibilità.

In tanti video sulla rete, intanto, i nostri bambini per "bene" giocano a imitare tronisti e veline, o magari a picchiare in branco un disabile. Tranne i casi di particolare vena artistica, la maggior parte di loro al successo facile, pensa che in fondo studiare in ogni caso non serva, ma, ancora peggio, pensa che non serva neanche troppo saper ballare o cantare, ma magari fare qualche altra cosa o che filmare una violenza gratuita renda più forti. Sono idee a volte latenti e inconsce, ma ormai radicate.

La vera differenza è che i bambini pakistani sanno di poter contare solo sulle proprie forze per sopravvivere e su quelle dei propri cari, mentre ai nostri stiamo inculcando un modello in cui pensare solo a se stessi, apparire, sopraffare e vendersi è la sola e unica cosa che conta, al di là di quello che si vale, che si sa fare, che si è. Un modello preconfezionato di "vita", all inclusive, persino di come vivere i rapporti umani, se pensiamo ai reality, ma anche allo stile di certi TG e di vari programmi.

Quei bambini sono poveri, hanno fame, ma la vita la scopriranno da sè toccandola con mano. Non si tratta per nulla di moralismo, ogni stile di vita è lecito, anche il più "allegro", ma nel rispetto degli altri, delle regole e purchè venga fuori dal mondo reale e dalla propria coscienza, non dallo schermo, e senza l'aiuto di Maria De Filipppi, del Grande Fratelllo o di Studio Aperto (ma ormai potremmo aggiungere nella lista anche i discorsi di B.)

Se quello di Al Quaeda è terrorismo materiale, quello della fame, il nostro è terrorismo delle menti, quello che toglie la libertà di essere.
Ci sono due antidoti a tutto questo:

emancipazione e conoscenza.

Difendiamole, ancora una volta, il 12 marzo.

Rosario Coco

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