giovedì 28 marzo 2013

IDV: NON SIAMO UN CODICE FISCALE. LO DIMOSTREREMO












Forse, lo vedremo nei prossimi giorni,  è stata fatta la cosa migliore. Ma in una maniera talmente sbagliata,  priva di ogni tempismo,  logica comunicativa e sopratutto democratica da diventare una tragicommedia.  

L'ufficio di presidenza dello scorso 26 marzo ha troncato l'iter congressuale avviato con tanto di date,  calendario preparatorio e comunicazioni inviate, per deliberare lo scioglimento prossimo dell'attuale soggetto giuridico Italia dei Valori, "di cui al codice fiscale 90024590128"e dar vita tramite primarie aperte alla costituente di un nuovo soggetto giuridico di centrosinistra ispirato all'ALDE. 

Mediaticamente un disastro. Sono uscite dichiarazioni confuse e contrastanti da parte dei singoli membri dell'ufficio di presidenza, alla stampa è arrivato il messaggio chiaro che chiudiamo i battenti, il tutto in mezzo a due campagne elettorali, il Friuli e Roma.

Democraticamente peggio:
Viene convocato un esecutivo, il 6, per discutere solamente di come portare avanti la decisione, cioè per ratificare il tutto.

mercoledì 20 marzo 2013

Botta e risposta con Andrea Ichino sulle tasse universitarie




Martedì scorso (13 Marzo) ho discusso con Andrea Ichino durante la presentazione del libro "Facoltà di Scelta", presso il Dipartimento di Chimica dell'Università la Sapienza di Roma. Ichino, autore del libro insieme a Daniele Terlizzese, sostiene che è possibile trovare 4 miliardi l'anno di risorse aggiuntive per l'università portando le tasse ad una media di 7.500 euro in modo da far pagare in redditi più alti, provvedendo alle borse di studio per i meno abbienti attraverso un sistema di prestiti che gli studenti non sarebbero obbligati a restituire se non dovessero trovare occupazione. 

sabato 16 marzo 2013

IL MITO DEL "RIDUCIAMO IL DEBITO". DI CHI? QUALE? PERCHE'?


















Il Giappone ha un rapporto debito/Pil del 236% e un deficit/Pil al 10%, parametri vicini a quelli della Grecia, secondo il mantra che ascoltiamo ogni giorno dovrebbe essere un cadavere. Tuttavia ha un tasso di disoccupazione del solo 4,5%, l'interesse sui suoi titoli di stato è del 1%, quindi se fosse in europa lo spread gli farebbe un baffo, ed è la terza ECONOMIA MONDIALE.  L'Italia viaggia su un rapporto debito/Pil del 127%, e un deficit del 3,9%, ma ha una disoccupazione altissima del 12% (37% quella giovanile), e un PIL in calo ormai progressivo (ultimo rapporto ISTAT)

Più in generale, i trattati europei raccomanderebbero di mantenere il rapporto debito/PIL al 60% e il deficit al 3%. Parametri che neanche la Germania riesce a rispettare. Intanto, con questa ricetta, la disoccupazione nell'eurozona tocca l'11%.

Perché rispetto alla Grecia, o a un qualunque Paese dell'Eurozona, il Giappone spende molto di più, annuncia nuove misure di spesa ed ha un'economia florida? la risposta sta in due armi fondamentali in più da giocare: la possibilità di stampare moneta della Bank of Japan e la protezione del debito pubblico da parte dei cittadini e degli investitori interni che ne detengono la quasi totalità.

mercoledì 13 marzo 2013

QUALCHE DOMANDA PER PAPA FRANCESCO













Sono un agnostico, uno di quelli che sospende il giudizio sull'esistenza di Dio e sulla vita ultraterrena.
Sospendiamo per un attimo anche il giudizio sulla Chiesa. Consideriamola come se fosse una grande associazione mondiale, dall'enorme potenziale comunicativo e dotata di un'influenza politico-sociale che travalica ogni confine, che ha una grande capacità di condizionare più o meno direttamente la vita di milioni, se non miliardi,  di persone, credenti e non, in tutto il mondo.

Cosa potrebbe fare Francesco I, il nuovo Papa, per cambiare davvero in meglio la vita delle persone che lo seguono direttamente e di tutti coloro che ne saranno in qualche modo influenzati?

Proviamo a porgli alcune domande.

domenica 10 marzo 2013

ANCORA IDV? SOLO SE CAMBIA TUTTO - Audio e risposta di Antonio Di Pietro



In questi giorni, insieme a tanti, ho scritto e parlato molto di regole per il nuovo congresso. Molti però mi hanno risposto che il problema, ora, è la ragione stessa per cui uscire di casa e dedicare il proprio tempo ad IDV. Siamo in molti ad essere animati dalla voglia di evitare gli errori del passato, pacchetti di tessere e truppe cammellate, e di realizzare un'assemblea vera dove si parli di politica e contenuti. Le domande che, tuttavia,  si celano adesso dietro ogni discorso sono queste: cos'è ora IDV?  a chi si rivolge, chi rappresenta,  serve ancora al Paese?
Bene, ecco come la penso. 

L'IDV è un potenziale. E' qualcosa che ha nei propri militanti, nelle proprie battaglie e nella propria storia la possibilità di rinascere. Siamo più piccoli di prima, siamo in difficoltà, vediamo porte sbarrate ovunque. Ma una strada c'è. 
C'è perché esiste un popolo, un'area, che a queste elezioni ha votato quasi esclusivamente Grillo, che è infinitamente più avanti rispetto al dibattito politico italiano ed è comunque poco soddisfatta della proposta a 5stelle, votata possibilmente per la sua forza destabilizzante. 

venerdì 1 marzo 2013

RIPARTIRE: NUOVE REGOLE PER TESSERAMENTO E COMITATO DI GARANZIA PER IL CONGRESSO.



















Credo che Rivoluzione Civile non abbia funzionato per una serie di motivi contingenti, organizzativi, di informazione e di prassi politica. Ritengo, tuttavia, che l'intuizione di costruire una realtà alternativa a questo PD, che è il vero perdente di queste elezioni con più di 8 punti percentuali in meno ed è in crisi gravissima, fosse quanto mai giusta. Grillo ha avuto un successo enorme, provocando un vero e proprio terremoto senza precedenti o quasi. Tuttavia, la rivoluzione civile di cui il Paese ha bisogno esiste, e non credo sia solo Grillo ad avere tutti gli strumenti, i contenuti e le proposte per farla, nè le rivoluzioni possono essere affidate ad una ed una sola persona o realtà politica. La verità e che,  in questa tornata,  di fronte ad uno scenario molto difficile, non siamo riusciti a rivolgerci al meglio all'elettorato, nè ad accreditarci, cosa più importante, come forza davvero nuova e di cambiamento.



Adesso c'è un percorso lungo da intraprendere, che parte dal rinnovamento di quelle realtà che hanno dato vita a Rivoluzione Civile. Io faccio parte dell'Italia dei Valori e del dipartimento Cultura, e voglio partecipare ad un processo di rinnovamento vero. Prima delle elezioni mi ero speso per sostenere la necessità di fare quadrato e rimanere uniti. Adesso, invece, è tempo di grandi lavori. 


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