Ci siamo lasciati nel mese di febbraio, con lo slittamento del decreto Profumo sul Diritto allo Studio, e ci ritroviamo ora a giugno con poco o nulla di fatto nel campo dell'Università e più in generale dell'Istruzione.
Come preannunciato in una delle ultime interrogazioni presentate da IDV durante la scorsa legislatura, la copertura delle borse di studio, registrata a dicembre 2012 sugli immatricolati nel 2011, è scesa di quasi 10 punti percentuali rispetto all'anno precedente, il 67% contro il 74%. In cifre, più di 50.000 ragazzi sostanzialmente privi di sussidio pur avendone diritto, che in moltissimi casi stanno lasciando o hanno già lasciato gli studi, destinazione lavoro nero/disoccupazione.
Il Ministro Carrozza ha esordito con dichiarazioni convincenti, ma ha subito deluso sulla questione dei test a numero chiuso, confermando i discussi bonus maturità e riproponendo l'anticipo in primavera ideato da Profumo per il 2014. Nessun provvedimento, anche qui, volto a invertire la rotta e ampliare l'accesso alla conoscenza delle giovani generazioni, visto che da anni, ormai, i tagli e le ultime leggi approvate convergono verso l'unica inesorabile direzione di restringere il numero di persone che possono accedere agli studi.