mercoledì 3 luglio 2013

PROCLAMI UE: DOLCE NON DECIDERE, ANCHE IN EUROPA















Ecco il solito proclama: "la Commissione Ue consentirà deviazioni temporanee dal raggiungimento dell'obiettivo di medio termine, che consentiranno «investimenti pubblici produttivi», cofinanziati dalla Ue". Temporanee deviazioni di quanto, in base a cosa? In ogni caso una cosa è chiara:  "in nessuna circostanza si permette agli stati membri di sforare il limite del 3% del rapporto deficit-Pil"
Insomma, per l'italia l'obiettivo del pareggio di bilancio strutturale slitterebbe all'indomani del 2014, o almeno così pare. Qualcuno parla di 8 miliardi in più che serviranno a finanziare progetti UE. Se vogliamo continuare a dare le aspirine ad un moribondo va anche bene.

Si rinvia tutto praticamente tutto, quindi, anche in Europa, e NON SI DECIDE MAI.
IMU? rinviata, aumento IVA? rinviato. Di cuneo fiscale, IRPEF, aliquote, IRAP neanche a parlarne. Intanto il famoso Fiscal Compact, il trattato che impone ai Paesi Ue di inserire il pareggio di Bilancio in Costituzione, il primo marzo è stato bloccato dal Bundesrat niente poco di meno che in Germania, la patria della stabiltà. Ci sarà qualcosa che non torna?

Forse è il caso, anche in Europa, di rivedere i trattati e l'architettura istituzionale, invece di procedere a deroghe e deroghine? Siamo d'accordo che sulle best practice e l'ordinaria amministrazione abbiamo qualcosa da imparare da Francia e Germania, ma quando c'è da ridiscutere le regole del gioco non siamo secondi a nessuno. E allora, visto che questa casa di nome Europa che abbiamo costruito anche noi non funziona, vediamo cosa non va nelle fondamenta. Cominciamo a dire che l'autorità fiscale non può essere nazionale e quella monetaria sovranazionale, sganciata da ogni tipo di sovranità. E poi altro che fiscal compact con il limite del deficit allo 0,5%, è già  il vincolo del 3% nel rapporto deficit-PIL che non funziona, come gli obblighi di abbattimento del debito pubblico, il MES, l'architettura istituzionale, il ruolo e i compiti della BCE. Parliamo di queste cose, perchè l'Europa siamo noi, nel bene e nel male.

1 commento:

  1. Tesi:
    la casta politica, partitocratica, sindacale ed istituzionale italiana è del tutto incapace di opporre contrasto alla crisi riducendo spesa pubblica e debito pubblico che viene investito in clientelismo e corruzione.
    Sintesi:
    Il governo Letta vuole investire ancora producendo debito pubblico per creare economia.
    Risultato:
    Letta non capisce nulla di economia e di finanza ovvero ha maggiore interesse nella difesa corporativa di casta che nella tutela del popolo italiano delle famiglie e delle aziende, questo stato è totalmente mafioso e corrotto ed io ne ho le tasche piene di questi banditi travestiti da autorevoli personaggi istituzionali che non sanno ne leggere ne scrivere a sufficienza per governare un paese reale avanzato e complesso come è l'Italia.
    http://www.ilcittadinox.com/blog/paesi-viziosi-sbarazzatevi-delle-costituzioni-antifasciste.html
    Gustavo Gesualdo
    alias Il Cittadino X

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